
La pensione, continua a essere un argomento, sempre molto gettonato. E che, tra le altre cose, interessa davvero tante persone. La prima domanda, per chi si avvicina a questa soglia, è capire quanto potrà percepire, per esempio, con venti anni di contributi. Cerchiamo, di trovare una risposta, che ci faccia capire meglio.
Si può andare in pensione con 20 anni di contributi?
Partiamo dal presupposto, che avere 20 anni di contributi, non sempre permette di potere andare in pensione. Per poterlo fare, si deve anche avere un requisito anagrafico, ovvero, avere compiuto, 67 anni, ma solo per i lavoratori, che hanno cominciato a versare, dal 1996. E non per altri, o per altri anni.

Se invece, un contribuente, ha iniziato a versare da prima, allora serve avere un altro requisito. Ovvero, l’assegno pensionistico, deve essere pari a 1,5 volte, rispetto all’assegno sociale. Per cui, se l’assegno sociale è pari a 480 euro, allora, si arriva ad una soglia di meno di 800 euro. Altrimenti, si devono avere, 71 anni di età .
Per cui, avere venti anni di contributi, non si può considerare una garanzia. Non da in automatico, la possibilità di andare in pensione, a 67 anni. In alcuni casi, come abbiamo visto, servono altri requisiti, e la cosa non può mai essere dimenticata. Visto, che ha a che fare, con il futuro.
Quando si può presentare la richiesta all’Inps?
Quando si parla di pensione, una cosa è certa, le novità da punto di vista legale, cambiano sempre. Si cerca sempre, di potersi adeguare, ai tempi che cambiano, e alle tante novità , che hanno a che fare, con il mondo del lavoro. E anche, con l’aspettativa di vita, che per fortuna tende ad aumentare.

Per potere avere, la pensione di vecchiaia, occorre: avere almeno 67 anni di età , 20 anni di contribuiti. Poi, il sistema pensionistico, deve sempre essere misto e retributivo. E l’importo finale, deve essere di 1,5 volte in più, rispetto a quello che è l’assegno sociale. Solo cosi, si potrà richiedere.
Se si sfiora il limite reddituale, allora, l’età dei 67 anni non è abbastanza. Non serve per potere andare in pensione. Ma si deve, aspettare, altri 4 anni , e poi riuscire a compiere anche 71 anni di età . La legge, da questo punto di vista, parla davvero chiaro, e non ci sono errori.
Aliquota con 20 anni di contributi
Per potere, calcolare, l’ammontare della pensione dopo 20 anni, si deve essere a conoscenza, dell’aliquota applicata. Per lo meno, nel caso del sistema retributivo, che in genere, è pari al 2%. Per cui, in questo caso, la pensione, potrebbe essere pari al 40%, della retribuzione media, rispetto a quelli che sono gli ultimi anni.

Le cose possono poi cambiare, se il sistema pensionistico, è contributivo. In quel caso, non si parla di aliquota. Ma di una specie, di coefficiente, di trasformazione, che ha sempre a che fare, con chi ha versato, 20 anni di contributi. E non, in una condizione, che è diversa da questa. Lo si deve sapere.
Con un sistema misto, invece, il calcolo della pensione, è più complesso. Si devono conteggiare, gli anni che sono stati maturati, dentro i due sistemi previdenziali. Per cui: retributivo e contributivo. Se ci sta un pari, di 10 e 10, allora, il tutto, è uguale al 20%. Sempre, rispetto alla retribuzione annua.
Pensione anticipata con 20 anni di contributi
Di sicuro, le cose stanno cambiano, non è un mistero che l’età pensionabile, venga sempre spostata, un poco più in la. Ma nonostante questo, esiste ancora, la possibilità , che si possa chiedere, la pensione anticipata, per chi ha versato, 20 anni di contributi. E’ una opzione che è ancora in gioco.

Lo può fare, chi, ha una invalidità , che è pari all’80%, per i lavoratori che hanno 61 anni, e per le lavoratrici che hanno 56 anni di età . E non in un caso diverso, e neanche ad una età diversa. Ma non finisce qua, ci sono anche altri sistemi, per poterla ottenere.
La pensione anticipata, a 64 anni di età , è prevista per chi ha versato dei contributi, dal primo giorno di Gennaio del 1996. Per cui, ha diritto, ad un assegno pensionistico, che deve essere più alto, di almeno 2,8 volte, rispetto a quello che è l’assegno sociale. E’ bene sempre, tenerlo a mente.