
Un colore vivace inconfondibile, un giallo acceso che, da solo, è in grado di parlare di giardini al sole, di spensieratezza, di respiri ampi all’aria aperta: tutto questo e molto altro è la calendula, un fiore che, oltre a essere splendido, è anche molto facile da coltivare in giardino. Non ci credi? Continua a leggere queste righe!
Calendula, un’alleata della bellezza e della salute del giardino
Chiedersi come coltivare la calendula in giardino ha il suo perché non solo dal punto di vista estetico. Se, per esempio, si ha una piccola area orto, includere la calendula in mezzo ai vari ortaggi può rivelarsi una scelta vantaggiosa in quanto il fiore attira le api, favorendo, di fatto, la biodiversità.

Da non dimenticare sono anche le sue straordinarie proprietà officinali. Dettaglio che non tutti sanno è il suo essere una pianta commestibile. I petali della calendula, infatti, possono essere utilizzati per rendere ancora più speciali le insalate miste. Come già detto, viene spesso scelta come pianta da mettere nell’orto, stesso destino riservato a un’altra specie vegetale, ossia la borragine.
Dopo questa parentesi generale, non resta che scoprire, nei prossimi paragrafi, qualche specifica in più sulle caratteristiche che rendono unico il fiore e, soprattutto, sui consigli per coltivarlo in uno spazio speciale come il proprio giardino. Continua a leggere i prossimi paragrafi di questa mini guida per scoprire altri segreti sulla calendula!
Calendula: tutto quello che devi sapere sul fiore e su come coltivarlo
La calendula è una pianta floreale appartenente alla famiglia delle Asteraceae. A seconda della varietà, i suoi fiori possono virare, cromaticamente parlando, dal giallo all’arancione. Con un fusto che può raggiungere i 50 cm di altezza, fiorisce nel lasso di tempo compreso tra la fine della stagione primaverile e l’inizio dell’autunno.

In natura esistono una trentina di varietà di calendula. La più diffusa in assoluto, nonché la più conosciuta anche da chi non ha confidenza con il giardinaggio, è la calendula officinalis. Quella che cresce spontaneamente nei prati, invece, è la calendula arvensis. Ideale da coltivare in giardino anche per il suo contributo alla biodiversità, in caso di coltivazione in semenzaio si semina attorno al mese di marzo.
Necessario è essere consapevoli del fatto che i semi di calendula germinano quando le temperature sono pari a circa 15°C. Una volta arrivata la primavera inoltrata, si apre quel momento dell’anno nel corso del quale il clima è perfetto per trapiantare le piantine di calendula nell’orto. Se, invece, si semina in piena terra, si può procedere a partire da aprile.
Altri consigli fondamentali per coltivare la calendula
Nei casi in cui si ha a che fare con la calendula officinalis, è bene sapere che farla germinare è molto semplice. Parliamo, infatti, di una pianta che sa propagarsi autonomamente. Ciò vuol dire che, nel momento in cui si decide di creare aiuole dedicate solo a questo fiore, è possibile lasciarle prosperare senza intervenire.

Nella maggior parte dei casi, è infatti in grado di produrre semi grazie ai quali la specie riesce a mantenersi nel corso degli anni. In fase di trapianto delle piantine cresciute in semenzaio, è importante lasciare una trentina di cm tra l’una e l’altra. Il motivo è molto semplice ed è legato al fatto che la pianta matura può arrivare fino a mezzo metro d’altezza.
Questo consiglio vale nel caso in cui si coltiva la calendula in giardino per ammirarne i fiori. Nei casi in cui, invece, l’obiettivo è di ottimizzare la biodiversità nell’orto, la cosa giusta da fare è seminare in mezzo alle altre colture presenti. In alternativa, si può scegliere la calendula per adornare la bordura del proprio orto.
Dritte su clima, terriccio e concimazione
Fino ad ora, non abbiamo parlato di alcuni fattori decisivi per la coltivazione della calendula. Il primo da ricordare è il clima. Questa pianta, soprattutto quando è nell’orto, ama il sole. Quello che conta è che non si arrivi a livelli di caldo tali da parlare di siccità. Il terriccio perfetto, invece, è sciolto e possibilmente privo di ristagni idrici.

Cosa si può dire, invece, della concimazione? Come poco fa accennato, la calendula non è una pianta particolarmente esigente dal punto di vista dell’apporto dei nutrienti. Nonostante questo, prospera più facilmente nel momento in cui nel terriccio trova una buona quantità di sostanze organiche. Questo è il motivo per cui, prima di seminare, è utile gettare un po’ di compost.
Consigliabile è continuare a concimare anche nel corso della fioritura, così da non far mai mancare i nutrienti giusti. Entrando nel vivo delle principali accortezze da adottare, ricordiamo il fatto di non lasciarsi prendere eccessivamente la mano con l’azoto. Il rischio, in tal caso, è di vedere la pianta concentrarsi più sullo sviluppo delle foglie che su quello dei fiori.