
Nel 2025 entreranno in vigore nuove regole per la revisione auto destinate ai proprietari con più di 70 anni, una misura che sta già suscitando ampio dibattito tra cittadini, operatori del settore automobilistico e associazioni di categoria. L’obiettivo dichiarato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti è duplice: aumentare la sicurezza sulle strade e garantire che i veicoli in circolazione siano effettivamente in regola dal punto di vista tecnico e ambientale. In questo articolo analizziamo in dettaglio cosa cambierà , quali controlli effettuerà la Motorizzazione e quali saranno le conseguenze per gli automobilisti senior e per il mercato dell’auto.
Il contesto normativo: perché nuove regole per gli over 70
Negli ultimi anni il tema della sicurezza stradale è diventato centrale nel dibattito pubblico, soprattutto in relazione all’invecchiamento della popolazione. Secondo dati ISTAT, oltre il 20% degli automobilisti italiani ha più di 70 anni e la percentuale è destinata a crescere nei prossimi decenni. L’età avanzata, pur non essendo di per sé un fattore di rischio, può comportare una maggiore vulnerabilità e una minore prontezza nei riflessi, elementi che possono incidere sulla sicurezza alla guida.
Le nuove regole per la revisione auto over 70 si inseriscono in questo scenario, con l’intento di prevenire incidenti e garantire che i veicoli condotti da persone anziane siano mantenuti in condizioni ottimali. La normativa, che entrerà in vigore dal 1° gennaio 2025, prevede una serie di controlli aggiuntivi rispetto a quelli già obbligatori per tutti gli automobilisti.
Questa scelta normativa risponde anche a sollecitazioni dell’Unione Europea, che raccomanda agli Stati membri di adottare misure specifiche per tutelare le fasce di popolazione più a rischio. L’Italia, recependo queste indicazioni, ha optato per un rafforzamento delle verifiche tecniche piuttosto che per limitazioni dirette alla guida, come invece avviene in altri Paesi.
Cosa prevede la revisione auto per gli over 70 nel 2025
La principale novità introdotta dalla riforma riguarda la frequenza e la tipologia dei controlli. Per i conducenti con più di 70 anni, la revisione auto dovrà essere effettuata ogni due anni, anziché ogni quattro come previsto per i veicoli più recenti. Questo significa che chi ha superato questa soglia anagrafica dovrà sottoporre il proprio mezzo a controlli più frequenti, anche se l’auto è di recente immatricolazione.
Oltre alla tempistica, cambiano anche le modalità della revisione. La Motorizzazione Civile, infatti, ha predisposto un protocollo di verifica più approfondito, che si affianca ai tradizionali controlli su freni, luci, emissioni e pneumatici. Verrà posta particolare attenzione allo stato degli ausili alla guida, come servosterzo, freno di stazionamento e sistemi di assistenza elettronica, elementi ritenuti fondamentali per la sicurezza degli automobilisti anziani.
Una delle innovazioni più discusse riguarda la verifica della visibilità e dell’accessibilità dei comandi. Gli ispettori dovranno accertarsi che i dispositivi di bordo siano facilmente raggiungibili e funzionanti, e che non vi siano ostacoli alla corretta visuale del conducente. Inoltre, sarà obbligatorio presentare un certificato medico che attesti l’idoneità psicofisica alla guida, rilasciato non più di sei mesi prima della revisione.
Cosa controlla la Motorizzazione: focus sui nuovi parametri
I controlli della Motorizzazione Civile nel 2025 saranno più articolati e mirati rispetto al passato, con l’introduzione di una check-list specifica per i veicoli guidati da over 70. Oltre ai consueti accertamenti su freni, sospensioni, emissioni inquinanti e integrità strutturale, gli ispettori dovranno verificare alcuni parametri aggiuntivi.
Tra questi spiccano:
– Funzionamento dei sistemi di assistenza alla guida (ADAS), come frenata automatica d’emergenza e mantenimento della corsia, se presenti sul veicolo;
– Efficienza dei dispositivi di segnalazione acustica e luminosa, fondamentali per la comunicazione con altri utenti della strada;
– Stato di usura dei comandi manuali e delle superfici di appoggio, per ridurre il rischio di scivolamenti o manovre errate;
– Presenza di eventuali adattamenti installati per facilitare la guida a persone con ridotta mobilità , che dovranno essere omologati e regolarmente funzionanti.
Un’altra novità riguarda la digitalizzazione della procedura: tutti i risultati dei controlli saranno registrati in tempo reale su una piattaforma nazionale, accessibile sia agli automobilisti che agli enti preposti. Questo consentirà un monitoraggio più efficace e trasparente della sicurezza dei veicoli in circolazione.
Implicazioni economiche e opportunità per il settore automotive
L’introduzione delle nuove regole per la revisione auto over 70 avrà un impatto significativo anche sul settore degli affari, in particolare per le officine autorizzate, le concessionarie e le aziende produttrici di dispositivi di assistenza alla guida. L’aumento della frequenza delle revisioni comporterà una maggiore domanda di servizi tecnici, con potenziali ricadute positive sul fatturato delle imprese specializzate.
Le case automobilistiche potrebbero essere incentivate a sviluppare modelli sempre più attenti alle esigenze degli automobilisti senior, dotati di tecnologie avanzate e dispositivi di sicurezza specifici. Anche il mercato dell’usato potrebbe subire un’evoluzione, con una maggiore richiesta di veicoli recenti e dotati di sistemi ADAS, a scapito delle auto più datate e meno sicure.
Dal punto di vista degli automobilisti, le nuove norme comportano un aumento dei costi di manutenzione e revisione, ma anche una maggiore tutela in termini di sicurezza personale e collettiva. Le associazioni di categoria chiedono che vengano introdotte agevolazioni fiscali o contributi per l’adeguamento dei veicoli, in modo da non gravare eccessivamente sulle fasce di popolazione più anziane e meno abbienti.